MATTIA GUADAGNINI
di Andrea Moreschi
MATTIA GUADAGNINI
Mattia Guadagnini è un pilota di motocross.
Grande promessa italiana della disciplina, è parte del team red bull gas factory racing.
È nato l’11 aprile 2002 a bassano del grappa e adesso ha 21.
Ha dichiarato “ sicuramente il mio sogno è quello di vincere il campionato mondiale!, prima ci provo in mx2 , poi però l’obbiettivo principale di un pilota è di vincere in mxgp la classe regina del motocross.
L’obbiettivo sarà quello.
Io ci proverò.”
Idee poche ma terribilmente precise: i campioni del futuro nascono così.
Perché nello sport contemporaneo, che è il territorio della specializzazione, del tecnicismo e della ricerca della perfezione, solo la fede pura in un progetto.
In un’idea, può farti andare davvero lontano.
È necessario sapere in partenza fino a dove sarai pronto a spingerti, a sacrificarti, per fare del tuo talento grezzo il diamante, qualcosa di più.
Per farne un punto di rottura tra se e gli altri.
Il lavoro batte il talento nove volte su dieci, questo dice la stori, ma la stessa storia dice anche se “quell’uno” con il talento lavora più degli altri allora non c’è partita per nessuno.
Grande promessa italiana della disciplina, è parte del team red bull gas factory racing.
È nato l’11 aprile 2002 a bassano del grappa e adesso ha 21.
Ha dichiarato “ sicuramente il mio sogno è quello di vincere il campionato mondiale!, prima ci provo in mx2 , poi però l’obbiettivo principale di un pilota è di vincere in mxgp la classe regina del motocross.
L’obbiettivo sarà quello.
Io ci proverò.”
Idee poche ma terribilmente precise: i campioni del futuro nascono così.
Perché nello sport contemporaneo, che è il territorio della specializzazione, del tecnicismo e della ricerca della perfezione, solo la fede pura in un progetto.
In un’idea, può farti andare davvero lontano.
È necessario sapere in partenza fino a dove sarai pronto a spingerti, a sacrificarti, per fare del tuo talento grezzo il diamante, qualcosa di più.
Per farne un punto di rottura tra se e gli altri.
Il lavoro batte il talento nove volte su dieci, questo dice la stori, ma la stessa storia dice anche se “quell’uno” con il talento lavora più degli altri allora non c’è partita per nessuno.
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