PADRE FABIO, IL NOSTRO DIRETTORE

di Nossa Mattia e Poli Edoardo

1. In che cosa consiste il tuo lavoro? E da quanti anni lo svolgi?
Più che un lavoro è una missione e una vocazione, infatti all’età di 20 anni ho scelto di consacrarmi come religioso nella Congregazione Sacra Famiglia per offrire il mio servizio come sacerdote ed educatore nelle Scuole o Parrocchie sparse nel mondo, secondo gli insegnamenti e il Carisma della nostra Fondatrice Santa Paola Elisabetta Cerioli. Dal 2014, anno in cui ho finito il Seminario, sono Direttore della Scuola Primaria di Martinengo e insegnante di religione.

2. Perché hai deciso di diventare Direttore?
Non ho deciso io, ma mi è stato chiesto dal Superiore Generale. Noi religiosi, attraverso il voto di obbedienza che abbiamo emesso, veniamo inviati a lavorare nelle opere della Sacra Famiglia, e quando mi è stato chiesto di venire in questa scuola io ho accettato molto volentieri. 

3. Che cosa bisogna fare per diventare Direttore di una scuola?                                                      
Per diventare Direttore di una scuola bisogna avere un titolo di studio in campo educativo, insieme a una grande passione per il mondo dell’insegnamento. Per noi che siamo religiosi è importante soprattutto credere nella missione educativa che ci è stata affidata ed essere come “padri o madri” per i figli che frequentano i nostri ambienti.

4. Che cosa facevi prima di diventare Direttore? 
Ho vissuto tutto il mio percorso di formazione in Seminario, frequentando la Scuola Superiore e l’Università. Un momento molto significativo per me sono stati i due anni che ho trascorso in Mozambico dal 2010 al 2012. Prima ancora di conoscere la Sacra Famiglia, invece, facevo l’operaio metal meccanico. 

5. Quando eri studente, cosa pensavi della scuola?  
A volte era proprio dura, per i tanti compiti e le interrogazioni … avevo la scuola a due passi da casa e andavo sempre a piedi con mio fratello gemello col quale ci siamo sempre appoggiati l’un l’altro. Ogni tanto nostro papà ci veniva a prendere con la Vespa ed era una festa! Non era una scuola così bella come questa, ma ho avuto dei buoni insegnanti sia alla Primaria che alla Secondaria e ci andavo volentieri. In quel periodo però non pensavo di diventare insegnante!

6. Quale era la tua materia preferita?         
Musica e Religione.

7. Eri un bravo studente? Hai mai preso delle note?    
Ho sempre cercato di fare del mio meglio e di essere ordinato, anche se non sempre con grande successo! Si qualche nota l’ho presa, ero un po’ monello, soprattutto alle medie. Alle elementari ero timido e tranquillo.

8. Se non fossi il Direttore di questa scuola, che mansione ti piacerebbe svolgere? 
Mi piacerebbe fare il Parroco in una Parrocchia, magari ritornando in Mozambico come Missionario.

9. Qual è stato il momento più difficile come Direttore?  
Sicuramente all’inizio perché non conoscevo questo mondo scolastico e ho dovuto pian piano imparare molte cose anche sbagliando e affidandomi ai confratelli e ai colleghi che avevano più esperienza di me; un altro momento difficile è stato quando è morto padre Edoardo, in quei mesi del 2020 è mancata una guida importante e abbiamo dovuto metterci in moto tra noi colleghi e religiosi per dirigere la Scuola a distanza. 

10. Ti trovi bene in questa scuola? Come giudichi questo istituto?                                           
Mi trovo molto bene, mi sento a casa, ed è un Istituto bellissimo, una scuola d’eccellenza ricca di valori e ottimi progetti che stiamo portando avanti con grande entusiasmo. 

11. Cosa ti piace fare nel tempo libero? 
Di solito nel tempo libero sistemo le cose della Primaria, ma mi dedico anche alla nostra Contessa, che è il cavallo della Scuola. Mi è sempre piaciuto il mondo del cinema e ogni tanto guardo con piacere un film oppure leggo un po’. 

12. Vorresti proseguire questo lavoro o andare in pensione? 
Vorrei proseguire, c’è tempo per la pensione.

13. C’è una persona che nella tua vita è stata per te un modello, un punto di riferimento, e che ti ha trasmesso la passione dell’insegnamento?
Certamente, se sono arrivato fin qui è grazie ai miei formatori e ai nuovi confratelli che fin dagli anni del seminario mi hanno accompagnato e dato fiducia.

14. Quale obiettivo ti prefiggi di raggiungere con il tuo lavoro?                                        
Migliorare sempre di più la Scuola del domani attraverso un ambiente educativo sempre più bello e conforme alle esigenze dei bambini e dei ragazzi del nostro tempo. Mi piacerebbe che in questa scuola ci sia un piccolo maneggio, in modo da offrire agli alunni la possibilità di fare equitazione.

15. Come ti senti quando richiami i bambini per qualcosa che non dovevano fare?                       
Mi dispiace molto richiamare i bambini quando combinano qualche guaio, ma soprattutto quando hanno avuto una mancanza di rispetto nei confronti di un compagno o di un adulto. E’ comunque sbagliando che si impara, perciò approfitto dell’accaduto per aiutare i bambini coinvolgendo insegnanti, educatori e genitori. 

16. Che emozioni ti trasmette il tuo lavoro?  
Soddisfazione, per la gioia dei bambini che sono contenti di venire in questa scuola; senso di responsabilità, in quanto percepisco quanta attenzione bisogna avere e quanta delicatezza nell’arte dell’educare questi bambini che sono argilla da modellare nelle nostre mani; empatia, perché l’esperienza sul campo dell’insegnamento mi da l’opportunità di ascoltare i bambini e di essere per loro un maestro grazie anche alla materia che insegno.

17. Qual è la cosa più strana che ti è capitata in questa scuola?                                                 
Diciamo che ogni giorno ha le sue particolarità e sorprese … mi viene in mente quando tutti gli alunni si sono organizzati per cercare le mie chiavi quando le avevo perse nei campi … e le hanno trovate! Oppure come posso dimenticare il giorno in cui mi hanno regalato Contessa nel giardino della scuola con presenti tutti gli alunni in occasione della mia ordinazione sacerdotale.

18. Immagina di essere un bambino, cosa combineresti in questa scuola?                                       
Farei una bella capanna, ne facevo tante da bambino, era il nostro gioco preferito … e andrei a perlustrare tutte le stanze del Convento dei frati compresa la biblioteca, fino a salire sul campanile.

19. Per concludere… Quale consiglio ti senti di dare ai ragazzi delle classi quinte nel momento di lasciare la Scuola Primaria?        
     
Cari ragazzi vi mancano solo 4 mesi e concluderete l’esperienza alla Primaria quindi cercate di vivere benissimo questo tempo di passaggio con impegno e responsabilità per costruire il vostro futuro. Noi ci siamo stati per voi in questi cinque anni e vi accompagneremo fino al Diploma e a partire da quello che abbiamo seminato insieme tirate sempre fuori il meglio che avete perchè questo è il tempo in cui decidete chi volete essere e come volete essere domani. Siate sempre desiderosi di sognare grandi cose per la vostra vita perchè diventi un capolavoro e non fate mancare mai il rispetto e la buona educazione. 

20. Chi e cosa porterai di noi per sempre nel cuore? 
I vostri volti pieni di domande e stupore, i vostri sorrisi, i vostri sguardi smarriti e i pianti, le vostre conquiste e delusioni, le nostre chiacchierate durante le ore di religione … C’è molto da portare nel cuore! Ho sempre tenuto ogni singolo disegno che mi avete regalato dall’inizio della mia esperienza alla Primaria. Questo Book ogni volta che lo riaprirò mi riempirà di gioia. Grazie carissimi alunni! Buon cammino della vita!     



    

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