AL TEMPO DEI SUMERI....
di Formenti Alberto
Ciao a tutti lettori di “Sacra News”, oggi vi voglio parlare di storia e in particolare di una civilta: I SUMERI.
All’inizio erano una popolazione nomade che circa nel 4.000 a.C. si stabilì nel sud della Mesopotamia e sono la prima civiltà, appunto, della Mesopotamia.
Loro svilupparono i villaggi lungo i fiumi, ogni città aveva il proprio re e le proprie regole e gli altri popoli non si volevano alleare tra di loro: infatti si facevano anche la guerra.
Nel centro della città c’era il palazzo del re e il tempio chiamato anche ziggurat che era dedicato al Dio protettore della città.
La ziggurat era un edificio molto alto (anche 50 metri!) ed era formato da piani sovrapposti, era un ottimo punto di osservazione per dare l’allarme se dei popoli venivano ad attaccarli.
In cima c’era un santuario dove solo i sacerdoti potevano entrare, sulle terrazze i sacerdoti osservavano le stelle.
Nel tempio si facevano riti religiosi per il popolo e nello stesso piano c’erano i magazzini dove tenevano i raccolti e le merci che entravano ed uscivano dalla città.
La principale attività dei sumeri era l’agricoltura. Inizialmente i contadini lavoravano la terra con zappe e vanghe. Poi hanno inventato l’aratro e poi l’anno fatto anche trainare da buoi che facevano il lavoro di 19 zappatori.
Nei campi si coltivavano grano, orzo, legumi (piselli e lenticchie), alberi da frutto (meli, fichi, palme da dattero e mandorli) e piante come il lino e il cotone usate per ricavare tessuti. Era diffuso anche l’allevamento di capre e pecore dalle quali si ricavavano pellame, carne e latte. Era praticata anche la pesca nei grandi fiumi.
Nella città era sviluppato l’artigianato: gli artigiani sapevano filare il lino e la lana, lavorare la ceramica, il legno e i metalli.
Erano abili anche nella lavorazione dell’oro, argento, rame e pietre preziose come le quali realizzavano gioielli, vasi, coppe.
Il commercio per i sumeri era molto importante perché la Mesopotamia era povera di materie prime come i metalli, il legno e le pietre. Questi materiali venivano acquistati dai mercanti di altri paesi anche di terre lontane in cambio di pellame, frumento, coppe e vasi.
Ogni città-stato era governata da un re: egli comandava l’esercito, amministrava la giustizia ed era anche i capo dei sacerdoti perché la religione aveva un ruolo importante per i sumeri. Anche i sacerdoti erano molto potenti: celebravano i riti religiosi, controllavano le scorte alimentari e organizzavano la costruzione dei canali.
I funzionari erano nobili e appartenevano a famiglie ricche e insieme agli scribi aiutavano il re nel governo della città.
Poi c’erano i guerrieri che difendevano la città dagli attacchi dei nemici.
Artigiani, mercanti e contadini comprendevano il resto della popolazione.
Gli schiavi erano trattati male e facevano i lavori più umili e pesanti; erano obbligati a lavorare senza nessun compenso ed erano comprati e venduti come “cose”.
All’inizio erano una popolazione nomade che circa nel 4.000 a.C. si stabilì nel sud della Mesopotamia e sono la prima civiltà, appunto, della Mesopotamia.
Loro svilupparono i villaggi lungo i fiumi, ogni città aveva il proprio re e le proprie regole e gli altri popoli non si volevano alleare tra di loro: infatti si facevano anche la guerra.
Nel centro della città c’era il palazzo del re e il tempio chiamato anche ziggurat che era dedicato al Dio protettore della città.
La ziggurat era un edificio molto alto (anche 50 metri!) ed era formato da piani sovrapposti, era un ottimo punto di osservazione per dare l’allarme se dei popoli venivano ad attaccarli.
In cima c’era un santuario dove solo i sacerdoti potevano entrare, sulle terrazze i sacerdoti osservavano le stelle.
Nel tempio si facevano riti religiosi per il popolo e nello stesso piano c’erano i magazzini dove tenevano i raccolti e le merci che entravano ed uscivano dalla città.
La principale attività dei sumeri era l’agricoltura. Inizialmente i contadini lavoravano la terra con zappe e vanghe. Poi hanno inventato l’aratro e poi l’anno fatto anche trainare da buoi che facevano il lavoro di 19 zappatori.
Nei campi si coltivavano grano, orzo, legumi (piselli e lenticchie), alberi da frutto (meli, fichi, palme da dattero e mandorli) e piante come il lino e il cotone usate per ricavare tessuti. Era diffuso anche l’allevamento di capre e pecore dalle quali si ricavavano pellame, carne e latte. Era praticata anche la pesca nei grandi fiumi.
Nella città era sviluppato l’artigianato: gli artigiani sapevano filare il lino e la lana, lavorare la ceramica, il legno e i metalli.
Erano abili anche nella lavorazione dell’oro, argento, rame e pietre preziose come le quali realizzavano gioielli, vasi, coppe.
Il commercio per i sumeri era molto importante perché la Mesopotamia era povera di materie prime come i metalli, il legno e le pietre. Questi materiali venivano acquistati dai mercanti di altri paesi anche di terre lontane in cambio di pellame, frumento, coppe e vasi.
Ogni città-stato era governata da un re: egli comandava l’esercito, amministrava la giustizia ed era anche i capo dei sacerdoti perché la religione aveva un ruolo importante per i sumeri. Anche i sacerdoti erano molto potenti: celebravano i riti religiosi, controllavano le scorte alimentari e organizzavano la costruzione dei canali.
I funzionari erano nobili e appartenevano a famiglie ricche e insieme agli scribi aiutavano il re nel governo della città.
Poi c’erano i guerrieri che difendevano la città dagli attacchi dei nemici.
Artigiani, mercanti e contadini comprendevano il resto della popolazione.
Gli schiavi erano trattati male e facevano i lavori più umili e pesanti; erano obbligati a lavorare senza nessun compenso ed erano comprati e venduti come “cose”.
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