MATTIA PASINI

MATTIA PASINI

Di Giorgio Chierico

Mattia “Paso” Pasini, nato a Rimini il 13 agosto 1985, è un pilota motociclistico che partecipa al campionato Moto2 come wild card ed è attualmente commentatore Sky per Moto2 e Moto3. Ha seguito le orme del padre Luca che, quando Mattia ha iniziato a correre, ha cominciato a produrre minimoto, proprio quelle su cui Mattia ha mosso i primi passi.

Nazionalità: Italiana
Esordio: 2004 in classe 125
Miglior risultato finale (campionato): 4° posto
Gare disputate: 245
Gare vinte: 12
Podi: 30
Punti ottenuti: 1.416
Pole position: 19
Giri veloci: 6

Durante la sua carriera ha corso nel campionato 125 (poi divenuto Moto3), ottenendo buoni risultati fin dall’anno d’esordio. È poi passato alla 250, diventata successivamente Moto2, dove si è distinto per duelli emozionanti con l’amico Marco “Sic” Simoncelli, come al Mugello nel 2009, dove “Paso” vinse all’ultimo giro dopo una serie di spettacolari sorpassi e controsorpassi. Ha avuto anche una breve parentesi in MotoGP (con moto non ufficiale) e ha partecipato a gare automobilistiche nella Le Mans Series.GP di Misano (o San Marino) 2023 – Misano World Circuit Marco Simoncelli.

In questa occasione, Mattia Pasini era in pista come wild card. Durante le prove libere 3 (FP3) della Moto2, ero sugli spalti con il mio iconico cartellone: “NON A CASO IO TIFO PASO”, e sono stato inquadrato dalla TV internazionale. A fine giornata, mio papà mi ha accompagnato all’ingresso dei paddock (il retro dei box). Lì ho incontrato il capo meccanico di Mattia, Alessandro, al quale ho chiesto se potessi avere l’autografo di Mattia sul cartellone. Alessandro mi ha riconosciuto come “il bimbo della TV con il cartellone” e mi ha portato da Mattia.

Da quel momento è nata una conoscenza – e una sorta di amicizia – con Mattia e Alessandro, che mi ha permesso di fargli questa intervista.

1. Come ti sei sentito all’esordio in 125?
«È stato sicuramente un bellissimo momento, un sogno che si è realizzato, anche se è passato troppo in fretta. Sono cose che aspetti tanto e poi finiscono in un attimo. Già dopo qualche gara era quasi routine, non del tutto, ma comunque cominciava a diventare normale. Però la prima gara è stata fantastica, il primo viaggio… davvero bello. E poi, tutto sommato, nel primo anno non ho fatto male: mi sono divertito, mi sono messo in mostra, ho fatto qualche prima fila e sono quasi sempre arrivato in top 10. È andata bene.»

2. Mugello 2017: come avete festeggiato tu, Migno e Dovizioso?
«In realtà abbiamo festeggiato solo lì sul podio, tutti e tre insieme, quindi niente di che. Poi io ho festeggiato la sera con la mia squadra e, una volta tornati a casa, abbiamo fatto una cena io e Migno con tutti i ragazzi: con Vale (Valentino Rossi), Pecco (Francesco Bagnaia) e gli altri. Tra di noi c’è sempre stata una regola: chi fa podio o vince, offre! Quindi quella volta io e Migno abbiamo offerto la cena. È stata una grande vittoria e mi sono divertito da matti.»

3. La gara più bella/emozionante che hai corso?
«Sicuramente Mugello 2017: è stata durissima e bellissima, perché sono tornato alla vittoria dopo tanto tempo e dopo tantissimi sacrifici. L’ho dedicata al Sic (scomparso in un incidente in Malesia qualche anno prima) ed è stata emozionante. Ho fatto un sorpasso all’ultimo giro tra “Casanova-Savelli” e “Arrabbiata 1” per la vittoria: è stato davvero fantastico.Ma non posso dimenticare neanche il Mugello 2009, sempre col Sic: uno degli ultimi giri più adrenalinici della mia vita, sotto un’acqua torrenziale, con un pubblico gasatissimo. Come nel 2017, ci hanno dato una carica in più.»

4. Hai un rito pre-gara? (Se si può sapere)
«Sì, ne ho diversi, ma non te li posso dire perché sono ancora troppo pilota per rivelarli. L’unico che ti posso dire è che tocco per terra prima di salire in moto.»

5. Circuito preferito? E perché?
«Il Mugello, perché è facile: è il circuito più bello del mondo. Ma subito dopo metto anche Philip Island: è una pista incredibile, velocissima, con tanti cambi di pendenza e curve in banking. Guidarci dà un gusto pazzesco, quando non nevica! Anche Istanbul Park in Turchia mi è rimasta nel cuore: una grandissima pista su cui, purtroppo, abbiamo corso troppo poco.»

BONUS – Cosa hai pensato del cartellone che ci ha fatto conoscere?
«Me l’ha fatto vedere Ale Ciatti dopo il turno di Misano alla TV dei box e ho detto: “Questo qui è proprio un genio, si merita di venire a fare un giro dentro!”. E infatti, da lì, ci siamo conosciuti.»

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